Gli effetti paradossali della cosiddetta machine translation (Google Translate in testa, ma anche i traduttori su smartphone) sono tali da far impallidire e, se va bene, sorridere il destinatario dei propri messaggi e delle proprie e-mail.

Gli equivoci e le frasi senza senso sono all’ordine del giorno con questi strumenti, tanto che un’attività che si sta diffondendo sempre di più nel settore delle traduzioni è il post-editing. Ma questo sarà argomento di un altro articolo.

Allora i traduttori automatici sono tutti da demonizzare? In realtà è opportuno distinguere le situazioni in cui ci si trova.

Traduttore Umano o Machine Translation?

Se si è in vacanza all’estero e in un ristorante si desidera ordinare ad esempio delle carote e non ci si ricorda come si traduce, allora anche i traduttori automatici possono andar bene (io personalmente opterei sempre per un dizionarietto cartaceo tascabile, ma questa è una mia scelta). Ma se si è il responsabile marketing o il responsabile comunicazione di un’importante azienda, ci si può davvero affidare serenamente a Google Translate per trasmettere il proprio messaggio?

O ancora se si è un avvocato che su mandato del proprio cliente deve agire in giudizio contro un atto giuridico straniero, Google Translate può davvero fare al caso proprio?

In questi casi ci si può permettere di rischiare? Rischiare di non acquisire clientela o di perdere quella che già si ha oppure di far condannare ingiustamente una persona?

A mio avviso no.

Per questo motivo il traduttore “umano” è ancora una figura fondamentale. Solo l’intervento dell’uomo, va da sé professionista, può arginare gli effetti paradossali e le inesattezze degli strumenti di traduzione automatica.

Nella maggior parte dei casi gli strumenti di traduzione automatica forniscono la traduzione di un vocabolo senza contestualizzarlo, per questa ragione le frasi che ne vengono fuori spesso sono senza senso.Il modus operandi del traduttore “umano” invece si basa sulla ricerca del traducente più adatto al contesto del documento che ha di fronte e in generale un buon traduttore professionista non si ferma al primo traducente presentato dal dizionario.

La tecnologia probabilmente, e direi purtroppo, andrà avanti, ma finché le traduzioni automatiche resteranno ai livelli in cui sono oggi, non c’è da preoccuparsi per i professionisti della traduzione.

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